
L’idea di creare qualcosa che parlasse di giovani e per i giovani ha sempre fatto parte del codice genetico dell’Associazione Hub Italia Cina.
Uno dei nostri obiettivi è quello di seguire i nostri fan più giovani nel loro processo di crescita personale e professionale supportando la loro formazione e cercando di facilitare la ricerca di opportunità lavorative.
Inauguriamo la rubrica “Dialoghi di Giovani – 中意青年说” attraverso la quale vogliamo dare spazio ai giovani, in particolare a coloro che hanno studiato e studiano lingua cinese o che hanno a che fare con la Cina, nostra partner.
Attraverso questa serie di articoli, interviste e suggerimenti ci auguriamo riusciate a trovare insieme a noi la giusta motivazione per affrontare una realtà che ci mette a dura prova ogni giorno.
“La situazione lavorativa di noi giovani, si sa, è poco confortante. In Cina, il numero dei 尼特族 comincia a preoccupare.
La generazione più istruita nella storia della Cina è anche la più disoccupata.
La disoccupazione giovanile (quella che affligge i cinesi tra i 16 e i 24 anni), a luglio del 2022 ha toccato picchi del 19.9%. Inoltre, il numero di neolaureatə che devono affrontare un mercato del lavoro stagnante e altamente competitivo quest’anno ha raggiunto 10,76 milioni, 1,67 milioni in più rispetto al 2021.
Situazione analoga nel nostro paese, dove il numero dei NEET (Not in Education, Employment or Training), ragazzə fra i 20 e i 34 anni di età che non lavorano, non studiano e non sono coinvoltə in altri tipi di percorsi formativi e di avviamento al lavoro; sono il 29.4% la percentuale più elevata dell’Unione Europea.
Cifra in crescita considerando che la percentuale della sotto fascia 25-34 anni è passata dal 23.1% del 2008 al 30.7% del 2020, ultimo anno disponibile.
Dati scoraggianti se si pensa alla serie di politiche che sono state attivate per contrastare il fenomeno e che dovrebbero assicurare a tutti noi di età inferiore ai 30 anni un’offerta di posti di lavoro di qualità, formazione continua, tirocini o stage entro quattro mesi dal momento in cui siamo disoccupatə o abbiamo finito gli studi.
L’Europa è il fanalino di coda per quanto riguarda i giovani Neet, ed in alcuni stati membri, quasi la metà dei disoccupati lo è da lungo tempo.
Che prospettive abbiamo? Ci arrendiamo?
Troppo presto per dirlo considerando il fatto che le nuove generazioni sono anche quelle che mostrano una grande capacità di resilienza, che trova riscontro nella partecipazione sociale e nell’atteggiamento personale, volto a investire su sé stessi per un futuro di qualità attraverso la promozione e l’acquisizione di nuove competenze”
Troviamo insieme le risposte nei prossimi post.
???? Stay Tuned!
Autori: Alice Cottone, Ye Panyun
Fonti: China Files, Wired, Leasenews
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